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Cinema
naturale di Gianni Celata Giangiacomo Feltrinelli Editore
Collana: Universale Economica |
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Nove racconti scritti e riscritti nell'arco di vent'anni per "vedere cosa succede. Perché scrivendo e leggendo dei racconti si vedono dei paesaggi, si vedono figure, si sentono voci: è un cinema naturale della mente": ecco spiegato dall'autore stesso il titolo. Le storie sono le più disparate, tra studenti, girovaghi, ragazzi, modelle e mendicanti. | |
Questo
libro raccoglie dei racconti scritti e riscritti dal 1984 a oggi. Sono
racconti trascinati, molto diversi uno dall'altro, ma tutti con il tono
emotivo inconfondibile di Gianni Celati. La varietà degli stili richiama le
tappe degli altri libri dell'autore: dal primo racconto dove ritroviamo il
vagabondo giovanile di Lunario del paradiso, passando attraverso altri
racconti che richiamano iNarratori delle pianure, fino agli ultimi dove
appare il narratore - filosofo di Quattro novelle sulle apparenze, Verso la
foce eAvventure in Africa. Sullo sfondo di un nomadismo inarrestabile, il
percorso di Celati sembra puntare a un tipo di condizione mentale che lo
scrittore francese Jean-Paul Curnier ha così descritto, a proposito di
avventure in Africa: "Qui tutto parla d'un abbandono al mondo, d'un
abbandono a tutto quello che può succedere, e di un alleviamento del peso di
se stessi, come in certi incontri di poche parole, dove si è là senza
preoccuparsi di niente, senza bisogno d'altro che di un'intesa
sull'essenziale. La narrazione di avventure in Africa ci richiama al felice
ricordo dei momenti d'abbandono di noi stessi. In fondo noi non siamo
stranieri nel mondo soltanto per brevi intermittenze, ma in maniera
folgorante, tanto da esserne rapiti: tanto da non voler altro che tornare a
quello stato". Questi sono
racconti scritti nell’arco di vent’anni, poi riscritti a lungo per tenermi
occupato e vedere cosa succede. Perché scrivendo o leggendo dei racconti si
vedono paesaggi, si vedono figure, si sentono voci: è un cinema naturale
della mente, e dopo non c’è neanche più bisogno di andare a vedere i film di
Hollywood. (Gianni Celata) |
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