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Il ritorno a Stomersee

Tre racconti consolari

di Boris Biancheri

Giangiacomo Feltrinelli Editore  Collana: I Narratori
Pagine: 176
Prezzo: Euro 13,0
Premio Grinzane Cavour sezione narrativa italiana 2003
 

copertina
In una prosa limpida ed efficacemente ritmata, il racconto di tre situazioni esistenziali in tre diversi angoli di mondo.
La realtà come gioco di specchi, lo spaesamento come gioco bizzarro del destino.

Nel primo racconto, che dà il titolo alla raccolta, il console d’Italia a Riga, in una bella sera di settembre, esce dall’ufficio e si incammina verso l’Hotel Latvija dove conoscerà la signora Sartorius, quasi centenaria, e la sua famiglia, tornati per visitare la loro proprietà, il Castello di Stomersee. Ellis Sartorius, allora baronessina Ellis von Stomersee, aveva lasciato la casa della sua giovinezza nel 1920, quando i bolscevichi scendevano dall’Estonia. Nella vertigine della vecchiaia, così simile alla vertigine della giovinezza, i ricordi e i pensieri si spezzano e si ricompongono all’infinito: la realtà diventa un gioco di frammenti e la vita si confonde per sempre con la morte.
In Un banale errore il professor Sabato Bloff si trova su un treno, in Giappone, diretto a Morioka, convinto di essere diretto a Sendai dove è atteso all’università per una conferenza su una particolare specie di alga mediterranea. L’equivoco avrà pesanti e imprevedibili conseguenze. Invano il Console d’Italia a Tokyo cercherà di penetrare il muro di silenzio che circonda il professore. La sua identità, la sua vita ne usciranno ribaltate (perdute?) per sempre.
In Le pietre di Panayotis il giovane Fabrizio P., rampollo di consoli e console lui stesso, lascia l’isola di Youra su un caicco, diretto verso Skyros. Un’avaria al motore lo costringe a un approdo di fortuna su un isolotto sconosciuto e semideserto. Qui conoscerà una famiglia di pastori e un sacerdote romeno, dimenticati da tutti e legati per sempre dall’odio e dal silenzio. Nell’accecante calore di quell’isolotto di capre, Fabrizio è testimone di un fatto che il destino, per un gioco curioso, gli riporterà davanti anni dopo. Un fatto inquietante, mai veramente dimenticato. Metamorfosi, piccole voragini quotidiane, sgretolamento delle identità, sorprendenti coincidenze, atti mancati, agguati del destino. Sempre sotto gli occhi di un console, occasionale burocratico testimone.

 
 
 
 
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