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Geo filosofia dell'Europa di MassimoCacciari Edizioni Adelphi Saggi. Nuova Serie pagine 170
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È
accaduto, e sta accadendo nei nostri anni, che l’Europa, proprio nel
momento in cui giungeva alle soglie dell’unità politica ed economica,
si scoprisse in preda a spinte opposte, centrifughe, a resistenze di ogni
tipo – teoriche e pratiche –, come se il segno dell’unità fosse
innanzitutto in questo acuto sentimento di crisi. Come si spiega tutto ciò?
Nietzsche scrisse una volta che l’Europa è un malato, anzi un malato incurabile.
E da qui prende le mosse l’affascinante itinerario di Cacciari. Così
constatiamo che fin dalle guerre persiane, anzi fin dall’«Asia»
ionica, l’Europa è instabile intorno ai suoi confini, inquieta nel suo
cuore, incerta sul suo destino. Fin dal suo apparire, nella coscienza
ellenica, procede per decisioni – e, dunque, problemi, enigmi,
bivi si aprono continuamente di fronte al suo sguardo. A questi luoghi
dell’interrogarsi d’Europa è dedicato il libro: guerra/pace,
mare/terra, Oriente/Occidente, legge/sradicamento. E scopriamo che proprio
il tentativo di ridurre questa tensione di opposti, la volontà di
forzarli a un accordo è all’origine di quella violenza che vediamo
sprigionarsi dall’interno dell’Europa. Mentre forse l’unica via di
salvezza sta lì dove si cerca di tener fermo proprio ciò che appare
perfettamente singolo, perfettamente distinto. Secondo il senso di questa
traccia – quanto mai «inattuale» –, nel libro l’antica saggezza
tragica dialoga con il grande realismo politico del Moderno, da
Machiavelli a Carl Schmitt, la Repubblica di Platone con Agostino
e con La pace della fede di Niccolò da Cusa, la Venezia
salva di Simone Weil con l’«ultimo Dio» di Martin Heidegger. Voci
anche in lotta tra loro – eppure testimoni che l’Occidente d’Europa,
il suo tramontare, possono rivelarsi promessa di una «congettura di pace»,
di una «patria assente». Geo-filosofia dell’Europa, che con L’Arcipelago (1997) compone un dittico, è stato pubblicato per la prima volta nel 1994 e viene ora riproposto con l’aggiunta, fra l’altro, di un indice che comprende anche gli Autori, i principali Curatori e i passi biblici dell’Arcipelago. |