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Prendimi l'anima,il nuovo film di Roberto Faenza. Il regista di Sostiene Pereira e Marianna Ucria porta sullo schermo, la storia di Sabine Spielrein, la giovane ebrea russa dalla mente sconvolta, guarita da Carl Gustav Jung che per la prima volta applicò la psicoterapia secondo i dettami del suo maestro Sigmund Freud. |
Il ritratto dello psicoanalista appare nel nuovo film di Roberto Faenza, fragile e poco professionale. Gustav Jung si invaghisce della giovane paziente.Tra i due scoppia una passione, lui la nomina “custode della sua anima” ma, essendo sposato, per evitare lo scandalo tronca la relazione. Lei è sconvolta, ma non si lascia abbattere:diventa a sua volta psicoanalista, si sposa, ha figli,dirige un asilo |
con
metodi pedagogici molto avanzati dove i bambini venivano educati
alla libertà creativa e sessuale.
L'asilo sarà fatto chiudere brutalmente da Stalin. Le ricerche di Faenza sono state minuziose e complesse,facendogli scoprire materiali inediti sulla giovane, che sono stati estremamente utili e decisivi per metterne bene a fuoco il tormentato privato di Sabine,più che l’aspetto psichico o l’inconscio. “Volevo allontanarmi il più possibile dalla psicoanalisi, sottolineare lo scambio di ruoli, di affetto, di passioni incontrollabili. Jung non fa una bella figura, però l’ha guarita. |
Emilia Fox è la protagonista di Prendimi l'anima. |
Nella
psicoanalisi non c’è nessuna scienza, per me era lui il vero pazzo, e
non è mai stato curato, fu pure ricoverato in manicomio ma lo fecero
uscire, è stato bello renderlo più malato di Sabine. La mia è un’immagine
controcorrente, di due malati che insieme si fortificano. Non ce l’ho
con gli psicoanalisti ma rimprovero loro di aver analizzato solo l’inconscio
della ragazza disinteressandosi della persona, di cosa le accadde dopo l’incontro
con Jung”. Prendimi l'anima è coproduzione europea (Elda Ferri per Jean Vigò Italia in collaborazione con Les Films du Centaure, Cowboy Films e Medusa). |