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LA VALIGIA DI FIBRA

 

  VASILE ,la capacità di suscitare

i ricordi.

 

Nella raccolta di racconti pubblicata da Sellerio,due episodi dedicati alla "sua" Messina.

di Antonio Spinosa

Che cos'è Turi Vasile? La sua complessa personalità spazia fra vari campi.Quindi lo ritrovi tra i commediografi,ma anche tra gli sceneggiatori,e i registi.E che cosa direste se vi apparisse pure sotto le spoglie di un produttore cinematografico?Si,va bene potreste obiettare voi: ma Vasile non ha scritto anche romanzi e racconti? E qui siamo proprio alle prese con trentasei nuovi racconti che gli ha pubblicato la Sellerio sotto il titolo:"LA VALIGIA DI FIBRA" (290 pagine ,11 Euro ).

Non gli interessano tanto le astrazioni quanto la concretezza della vita,e il suo angolo visuale e quello di un tenue e non invadente spiritualismo cattolico,in nome dell'amore che sconfigge la violenza.In questa  " valigia di fibra" è è contenuta anche, a mò di un lucchetto di chiusura,una nota di Raffaele La Capria.In essa si esalta la "sicilianità" di Vasile,come per dire che tanto l'isola è piena di vigore e di esuberanza così lo è lo stesso autore. Giusto,ma è dei racconti di Vasile che debbo parlare.Anche se non posso lamentarmi del fatto che La Capria mi ha sottratto con la sua nota l'argomento centrale di quanto avrei voluto dire.Dico la cosa con parole mie,più semplici: questa è una raccolta di racconti, ma essa contiene un ritmo narrativo che ti dà l'impressione che si stia a leggere un romanzo. Vasile è di Messina,e non potevi perciò trovare un racconto,anzi due, dedicati alla sua città. Il primo di essi si riferisce ai giorni più drammatici che la città abbia vissuto, a quelli del terremoto del 1908. L'autore confessa come abbia sempre pensato a produrre un film su quel tragico evento. E ne immaginava la trama,troppo originale per poterla rivelare. Il secondo racconto è più vicino ai tempi nostri,e ha quasi l'andamento di un sogno in cui ti sperdi nella ricerca del significato. Ma i sogni-e sopratutto in letteratura- hanno necessariamente un significato? Come al principio del secolo,o peggio,Messina è ancora distrutta per i passaggio della seconda guerra mondiale: - ventottomila bombe sulle case. E questa volta è  " Messina kaput" ,come recita il titolo del breve e forse più drammatico racconto,del libro. "Macerie, soffitti crollati,pareti squarciate; e nella polvere come se galleggiasse da un naufragio,mobili a pezzi,frantumi,un letto contorto". Un attimo di sospensione,prego,poiché per l'emozione non posso aggiungere subito ciò che segue: " Una culla sventrata". Sono sensazioni che in molti hanno provato,negli anni della guerra.A un bombardamento di Isernia,lo vidi,colpita in pieno,una giovane donna con un pacco di spaghetti in mano e la pancia prominente: aspettava un bambino. Un bambino che non vide mai la luce. Queste sono le tenebre della guerra che Vasile sa far calare tragicamente. E sa suscitare nei lettori a ognuno i suoi ricordi.