Al Chiostro di San Francesco del
Museo Antonino Olmo di Savigliano (Cuneo), si espone fino all'
8 febbraio 2004 la mostra "Giacomo Manzų - Opere dal 1937 al
1982" La mostra,curata da Livia Velani, č stata realizzata
con la collaborazione con l'Associazione Culturale Marcovaldo, il
CeSAC - Centro Sperimentale per le Arti Contemporanee di Caraglio,
la Galleria d'Arte Moderna di Roma, la Raccolta Manzų di Ardea, il
Museo Civico Antonino Olmo di Savigliano, con il contributo
dell'Assessorato alla Cultura della Regione Piemonte, della Cassa di
Risparmio di Savigliano, della Fondazione Cassa di Risparmio di
Savigliano, della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e della
Alstom di Savigliano.
L'esposizione comprende una settantina di opere tra sculture e
grafiche, alcune inedite, carboncini, disegni a matita, acquerelli,
acqueforti e acquatinte, litografie, opere provenienti dalla
Raccolta Manzų di Ardea.
"La mostra scelta per il Chiostro di San Francesco nel Museo Civico di
Savigliano - spiega la curatrice Livia Velani - si apre
con un'opera tra le piu' amate da Manzų, che prelude alle sculture e
alle grafiche, alcune inedite, raccolte per delineare la dolce vena
introspettiva che ha sempre ispirato l'artista distinguendolo dai
suoi contemporanei per quel senso umbratile lombardo di soffuse e
tenere malinconie, fin dai i suoi primi ritratti femminili".
Il tema poi passa negli anni maturi ad esaltare la donna nella sua
potenza amorosa con i temi della "Donna distesa", del "Pittore con
modella" e degli "Amanti".
"L'altra vena d'ispirazione per Manzų e' il mondo bucolico, di
matrice virgiliana - aggiunge la curatrice - per quel suo
particolare modo di vedere la natura: il mondo contadino, le essenze
dei fiori nei prati che sono soggetti di opere, spesso trascritte in
insoliti erbari, incisi a punta d'argento per illustrazioni
letterarie, fino agli animali esotici del suo giardino di Ardea". |