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Liliana De Curtis

con Matilde Amorosi
TOTO', FEMMENE E MALAFEMMENE
Edizione Rizzoli pag.231 €uro 12,50


 

da www.rcs.it
"Principe, la televisione spegnerà anche la voglia di fare l'amore?"
"Per spegnere quella cosa là non basta il diluvio universale, almeno per quanto mi riguarda!"


Questo libro può considerarsi un viaggio sorprendente nel mondo segreto di Totò e cioè quello dei suoi rapporti con le donne. Furono loro, femmene e malafemmene, il fulcro della sua vita, la sua passione, la sua croce e la sua delizia e mai prima d'ora era stato ricostruito il loro ruolo. La madre, la moglie, la figlia, la sciantosa che si suicidò per lui, le innumerevoli amanti, le compagne di lavoro, le donne che beneficò e infine quelle che oggi indirizzano lettere d'amore sulla sua tomba, vengono raccontate senza falsi pudori, dandoci un ritratto assolutamente inedito di Antonio de Curtis: figlio difficile condizionato dalla figura materna, marito geloso, padre possessivo, capocomico severo e galante, irresistibile sciupafemmine, gentiluomo dal cuore d'oro, incapace di resistere alle lacrime di una donna infelice. Un personaggio poliedrico, in contrasto con il suo alter ego, Totò, in un dualismo esasperato e affascinante in cui l'uomo è l'opposto della sua maschera.
Le donne di Totò lo amarono tutte, ma piansero anche per amore e per colpa sua. La moglie per descriverlo cita Pirandello: Totò uno, nessuno e centomila, in un miscuglio di contraddizioni che fa perdere in un labirinto chi si sforza di decifrarlo. Meglio osservarlo vivere, come se assistessimo a un suo spettacolo, lasciandoci trasportare dalle emozioni, entrando nella sua sfera più intima di cui le donne, nel bene e nel male, sono le protagoniste.

NOTE BIOGRAFICHE
Liliana de Curtis è l'unica figlia di Totò, legatissima al ricordo del padre che domina ancora oggi la sua vita. Avrebbe voluto fare l'attrice, ma il padre glielo impedì consentendole soltanto, quando era bambina, una breve apparizione in un suo film del 1940, San Giovanni decollato. Liliana, che per quel suo unico lavoro cinematografico fu ricompensata con una bambola, assomiglia moltissimo a Totò e si definisce con orgoglio la sua "controfigura".

Matilde Amorosi, giornalista dal 1975, è stata per molti anni inviata di "Gente". Attualmente collabora al settimanale "Oggi", e ama considerarsi una "totologa". Grazie a una intensa collaborazione con Liliana de Curtis ha scritto, a lui dedicati, Totò a prescindere e Siamo uomini o caporali?, riedizione rivisitata di un diario di Totò, pubblicato nel 1950, e ha curato Parli come badi (1994), Ogni limite ha una pazienza (1995), Fegato qua, fegato là, fegato fritto e baccalà (2001), e Totò mio padre (2002), usciti presso Rizzoli.