"Gente
di notte"
"Gente
di notte" ( ma è notturna anche la messa in onda alle 23,10),
è il nuovo programma della Rete 2 della RAI, che nato in sordina ha suscitato
interesse e curiosità. Un programma che si contrappone al già visto. La
storia, si potrebbe dire, è quella di una telecamera (perché è la
telecamera la vera protagonista del programma), che esce in strada a notte
inoltrata e girovaga per una città qualsiasi, inquietante e a tratti pericolosa.
Non è guidata da alcun conduttore o speaker. Inquadra o meglio osserva muta
come "terzo personaggio pirandelliano" fatti e incontri.
Riprese che ci rimandano al cinema di Cesare Zavattini privo di ogni retorica,
concreto ma allo stesso tempo loquace in ogni inquadratura. Ma un rimando
potrebbe essere anche Keruak e i racconti della beat generation. Bravi gli artefici di questa
interessante trasmissione, l'autore Giovanni Filippetto, l'editor
Michele Truglio, il produttore Lorenzo Torraca e la nutrita
squadra di montatori. Un bravo particolare va ai filmaker che scendono in
strada a mimetizzarsi tra le persone raccontate, in un percorso on the road
che sa di pioggia, di sigarette, di bar e spesso di adrenalina. Colpiscono
in questo percorso le atmosfere più intimiste, innovative per un reality, in
alcuni episodi come quello dedicato ad un commissario di Polizia, realizzato
dal bravo Cristiano Barbarossa, dove le emozioni e le sensazioni del
protagonista ci regalano suggestioni filmiche, rendendoci immediatamente
partecipi, così come il fotoreporter di cronaca nera raccontato da Andrea
Salomone, che ci fa riflettere su cosa vuol dire essere "sciacalli" in
una società fatta di immagini. Un grazie insomma a questo gruppo di
registi che ci hanno dato una boccata di intelligente televisione, in
questo momento di totale desertificazione, un deserto animato da zombi
"famosi"...
C.P. |