Duecento
secoli di nudo nell'arte, in una grande rassegna di 400 opere,
organizzata
dalla
Galleria d’Arte Moderna di Bologna
in collaborazione con
Artificio Skira dal 22 gennaio al
9 maggio 2004.
“Il
Nudo fra ideale e realtà. Una storia dal Neoclassicismo ad oggi”
traccia un ampio spaccato sulle tematiche dell'utilizzo del nudo
nell'arte e
come questo tema è
stato affrontato negli ultimi due secoli, illustrando gli innumerevoli
modi in cui il nudo è stato raffigurato e trattato,anche in riferimento
ai tanti diversi messaggi che attraverso di esso sono stati
formulati. Il percorso ci mostra le radici religiose del nudo nell'arte,
fino alla nuova concezione "laica" della figura umana, diffusa dalla
seconda metà del settecento e l'inizio dell'ottocento. Una evoluzione
avvenuta anche grazie al rilancio della cultura greca riproposta dal
neoclassicismo. Ma un ruolo determinante lo ha avuto in seguito anche la
fotografia nata alla metà dell'ottocento, che ha condizionato e
influenzato la creazione e l'interpretazione del nudo. Una carrellata
che ci mostra il corpo nell'arte, dalla pudicizia religiosa, alle
allegre lascivie della "Belle Epoque". La mostra espone opere di
Cézanne,
Renoir, Rodin , Modigliani, Degas,
Carriére, Francis Picabia ,e Picasso, Stanley Spencer , Karl
Hubbuch, Schiele,Klimt. E ci sono inoltre Canova,Otto Dix,
Giulio Paolini, Francis Bacon con il suo “Studio per il corpo umano”, e
Jean Dubuffet.
La mostra comprende anche una
sezione dedicata alle performance, con la partrecipazione di noti
artisti: Marina Abramovic e Vanessa Beecroft, Vito Acconci, Matthew
Barney e Jana Sterback.
“Lo
sforzo della mostra – sottolinea il direttore della galleria Peter
Weiermair ,che ha anche curato la mostra, – frutto di due anni di
lavoro per mettere insieme così tante opere, è quello di raccontare
attraverso gli stili, questo viaggio tra la ricerca di un ideale
estetico e l’accettazione del corpo reale”. |
HELMUT
NEWTON
"Grand Nu
I, aka Big Nude I, Lisa", 1981
New York, Collezione Mr.
& Mrs. Leon
Constantiner |