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GERACE (RC) - MOSTRA DI DIPINTI DI MAURIZIO CARNEVALI

 

 “LA VITA DI FRATE FRANCESCO DA PAOLA”

 

COMUNICATO STAMPA

 

 Dal 15 luglio al 30 agosto 2003 presso la Chiesa di San Francesco di Gerace avrà luogo la mostra di dipinti e incisioni di Maurizio Carnevali dal titolo “La vita di Frate Francesco da Paola”, una delle punte di diamante del ricco cartellone estivo programmato dall’Amministrazione Comunale di Gerace. L’inaugurazione della mostra, aperta al pubblico, è fissata per le 21.30 del 15 luglio, alla presenza, tra gli altri, del Vescovo della Diocesi di Locri e Gerace, mons. Giancarlo Maria Bregantini.

 

Distante - ma non poi troppo, quando il tema è l’animo umano, le sue miserie, le sue grandezze - dal soggetto dal ciclo “invernale” di Carnevali, che aveva proposto una rielaborazione pittorica del romanzo “L’homme qui rit” di Victor Hugo, questo ciclo riflette la varietà degli interessi e la duttilità dell’arte del pittore calabrese, che ha realizzato questa mostra dopo una lunga stagione di studio delle carte del processo di canonizzazione e della sterminata bibliografia sul Santo di Paola. Frate Francesco, fondatore dell’Ordine dei Minimi, vissuto all’inizio del XV secolo, si rivela una figura di grande carisma, un uomo capace di modificare la storia del suo tempo, forte di un’identità contadina che gli consente di opporsi a vescovi e a re, vicino agli emarginati piuttosto che ai potenti, apostolo di una fede militante lontana dal fasto delle corti reali ed ecclesiastiche. Frate Francesco di Carnevali è un uomo che coltiva intimamente la fede nella giustizia e che mette in pratica, talvolta anche brutalmente, la propria ideologia: è, per esempio, colui che, nello sdegnare le lusinghe del re iniquo Ferrante d’Aragona, lorda di sangue le ricche vesti dei cortigiani, facendolo sprizzare dalle monete che il re gli porgeva e urlando la celebre frase “Sire, questo è il sangue dei tuoi sudditi che tu opprimi e che grida vendetta al cospetto di Dio”; è colui che rifiuta a più riprese di recarsi in Francia per “miracolare” il re Luigi XI, finché non sopraggiunge la pressione di papa Sisto V, preoccupato di non turbare gli equilibri diplomatici; è infine il frate dei poveri, perché “frate corpo ha bisogno de mangiare” e, a imitazione di Cristo, moltiplica vino, acqua, formaggio, pane. Al di là dei miracoli e degli aneddoti, dunque, un uomo sacro, oltre che santo, che si autodefinisce “villano e rustico”.

La mostra è curata dal Laboratorio del Sileno di Lamezia Terme e sarà aperta al pubblico tutti i giorni dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 20.00. Per informazioni, tel. 328.9475003; email sileno@i2000net.it.