Il teatro secondo Fo e Albertazzi
Un
viaggio virtuale, ma anche reale; il pubblicosarà accompagnato
in un suggestivo itinerario dall'antica Grecia fino alla fine del
Cinquecento, da Dario Fo e Giorgio Albertazzi, due mostri sacri,
"fra i maggiori intellettuali italiani, che hanno dato alla
storia del nostro teatro la grandezza e il talento della libertà
intellettuale - dice il sindaco di Roma, Walter Veltroni, intervenuto
alla presentazione del programma - che di questi tempi è
un elemento di arricchimento" |
|
In
una affollata conferenza stampa Giorgio Albertazzi e Dario Fo hanno
presentato: "Il teatro in Italia", con testi di Giorgio
Albertazzi e Dario Fo e la regia di Roberto Capanna e Giovanni Ribet
andrà in onda su RaiDue, da lunedì 13 dicembre alle
22.45. Il contenitore del programma è uno studio virtuale,
con il pubblico, i due protagonisti collegheranno esterni e interni
e riproporranno testimonianze tratte dall'archivio Rai.
Si parla
poco di teatro - dice Albertazzi - è un po' una Cenerentola,
per questo volevamo fare un programma sul teatro non con la pièce,
ma entrandoci dentro, per parlarne e visitarne i luoghi". Il
risultato è un insieme lontano dagli standard e dalle ricostruzioni
accademiche: un excursus divertito e di grande fisicità,
che tocca i punti di eccellenza della storia del nostro teatro,
Pompei e Ischia, Siracusa e il Duomo di Modena, Sabbioneta, Palazzo
Altemps e il Campidoglio.
Veltroni
li ha paragonati ai "I ragazzi irresistibili di Neil Simon"
. Albertazzi e Fo sono un sodalizio, immune da invidie . "Con
Dario c'è una fratellanza artistica, e di idea del teatro,
che risale all'infanzia. Abbiamo le nostre diversità - dice
Albertazzi - a scuola io tenevo per Achille e lui per Ulisse, ma
sempre dentro il contesto omerico. E' la tradizione, a unirci".
"Non ci siamo ammassati l'uno nell'altro - ha aggiunto Fo -
per fare tutto a due voci. Abbiamo diviso i compiti in base all'esperienza,
al lavoro di una vita: lui si è 'beccato' la Magna Grecia,
io il Medioevo".
A chi
gli chiede cosa è il teatro, Albertazzi risponde "Come
posso spiegarvelo... è così difficile... Immaginate
che il teatro del mondo sia una foresta. In questa foresta ci sono
gli animali. Ecco, noi siamo gli animali". Due animali, lui
e l'amico Nobel Dario Fo, che si aggirano curiosi all'interno di
una foresta fatta di palcoscenici, attori, personaggi, generi, storie.
E poi raccontano al pubblico che cosa c'è in quella foresta,
qual è il mistero che la rende affascinante, immortale. E'
un po' questo il senso di Il teatro in Italia, un viaggio televisivo
alle radici del teatro italiano, come precisano i protagonisti "un'opera,
più che un programma". |