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Dieci
anni senza Mimì: l’omaggio parte da Napoli |
di Federico Vacalebre su Il Mattino |
Dallo scrigno dell’Archivio
sonoro della canzone napoletana esce la voce della piccola grande donna
che trietta con Renzo Arbore e Mireille Mathieu «Caruso» e quatrietta
«Tammurriata nera» con Roberto Murolo, Arbore e Enzo Gragnaniello.
Dopo i programmi Rai è il primo omaggio nel decennale della scomparsa
di Mia Martini (nella foto a destra con Murolo): dove le trasmissioni radiofoniche
e televisive tornano sul dramma-mistero della sua morte, il pugno di inediti
consultabili solo presso il museo digitale del centro Rai di Napoli rilancia
la sua arte e la corrispondenza d’affettuosi sensi che la legò
alla città porosa, dove fu accolta negli anni bui della «diceria
dell’untore», ovvero quando il mondo della canzonetta la esiliò
ai suoi margini perché «portava jella» e lei sopravvisse
grazie all’affetto e al sostegno partenopeo. Accolta in casa da due
impresari, ripartì dalle feste di piazza e dalle esibizioni nei ristoranti,
accompagnata da band scalcagnate illuminate d’immenso dalla sua ugola
appassionata. Poi, a Napoli, trovò amici e canzoni, incontrò
Roberto Murolo, Enzo Gragnaniello (nella foto a sinistra) e «Cu’’mme»,
riportando così la canzone partenopea in hit parade. Prima di morire
stava preparando una sua versione di «Lacreme napulitane» per
«Viva Napoli», l’amarcord di Mike Bongiorno su Canale
5. La studiò, la preparò, ma non fece in tempo ad inciderla
prima di quel fatale 12 maggio 1995. Dallo scrigno dell’Archivio Mimì
canta «Chi tene ’o mare» del suo amato Pino Daniele e
Pippo Augliera, responsabile del fans club Chez Mimì, che ha appena
editato un numero speciale della fanzine omonima dedicato al rapporto della
Martini con Napoli, ricorda «la sua intenzione di incidere un album
intero di canzoni partenopee, classiche e non». Enzo Gragnaniello
lo sa bene: «Averla incontrata è stata una benedizione, non
avere quell’album da ascoltare come balsamo sulla ferita della sua
assenza è una maledizione». Dopo quello campano, dovrebbero
venire altri omaggi. La Berté ha pronto un album interamente dedicato
al canzoniere della sorella: uscirà? E diventerà realtà
la serata-tributo pensata da Loredana con Renato Zero? Nell’attesa
di scoprirlo l’anonimo appassionato romano che ha acquistato all’asta
gli oggetti personali di Mia annuncia per il prossimo autunno un disco di
inediti, compresa «Amore mio» dell’83, mai uscita perché
«troppo intima», troppo legata alla sua love story con Ivano
Fossati. Prima dovrebbe vedere la luce un dvd con immagini degli archivi
Rai, mentre Giancarlo e Gianna Bigazzi hanno rivestito di nuovo arrangiamento
l’inedita «Fammi sentire bella», che potrebbe essere destinata
ad un altro omaggio discografico. Intanto, la piccola grande donna Mimì
(in)canta, da sola e in compagnia, dallo scrigno dell’Archivio sonoro
della canzone napoletana.
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