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Mario Sironi
artista di rara sensibilità, rappresenta uno dei protagonisti del movimento
futurista. La fine del fascismo e dei valori artistici ad esso associati,
ivi compreso il movimento futurista, sarà per Sironi, come per altri
artisti, un momento di grande crisi. E le sue opere tendono a mostrare le virtù ma anche
debolezze ed errori della società civile italiana di cui egli ne diventa
interprete.
La mostra "Sironi. La Grande
Decorazione" rende giustizia al
grande artista perché colma una lacuna. E in effetti seppur gli sono
state dedicate varie mostre, mancava una mostra antologica
su la «Grande Decorazione»:
grandi opere realizzate dagli anni 20 al 40 per edifici
pubblici di Roma, Milano e Venezia, opere realizzate in
simbiosi con l'architettura, affreschi, mosaici e grandi vetrate.
«Sironi. La Grande Decorazione»
inaugura la V Triennale di Milano.
Il curatore della mostra Andrea Sironi,
nipote dell'artista spiega: «Quando la sede della V Triennale
viene spostata da Monza all'edificio milanese costruito da Muzio nel
'33, l'impronta di Sironi (direttore insieme a Gio Ponti) è
fortissima. Il soffitto, il portale, le
vetrate e i grandi murali del Salone d'Onore sono progettati
interamente da lui. Di questi interventi oggi rimane poco. Ma
esiste un vastissimo materiale preparatorio costituito da grandi
cartoni, studi e bozzetti realizzati da mio nonno tra il '28 e il
'32».
La mostra espone 38 opere di grandi
dimensioni e 150 disegni, e tra questi lo studio
preparatorio per la vetrata monumentale di quasi 75 metri quadrati «La
Carta del Lavoro», per il ministero
dell'Industria a Roma, i teleri del Palazzo delle Poste di Bergamo,
e il mosaico per il palazzo di Giustizia di Milano.
SIRONI. LA GRANDE DECORAZIONE,
Palazzo della Triennale, v.le
Alemagna 6.
Fino al
18 luglio, 10.30-20.30, chiuso lun. ingr. 7- 5 - 3 euro |
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