Successo a Tokyo della retrospettiva di Luchino Visconti
Tokio e' la terza tappa all'estero
della Retrospettiva del grande regista italiano, dopo Londra e Citta'
del Messico.La retrospettiva ha compreso19 film di Luchino Visconti, scomparso
nel 1976, tutti restaurati dal Centro sperimentale di Cinematografia.
La importante retrospettiva in Giappone avviene grazie al contributo della
Cineteca nazionale italiana in collaborazione con il quotidiano 'Asahi',
sponsor del festival viscontiano, e dall'Istituto italiano di cultura
di Tokyo. Le proiezioni avvengono nel cinema Asahi nel quartiere centrale
di Ginza. Oltre 15.000 spettatori hanno affollato la sala per vedere capolavori
come Ossessione, La terra trema, Bellissima, Senso, Le notti bianche,
Rocco e i suoi fratelli, Il Gattopardo, Vaghe stelle dell'Orsa, Lo straniero,
La caduta degli Dei, Morte a Venezia, Ludwig, Gruppo di famiglia in un
interno, L'innocente, Giorni di gloria, Appunti su un fatto di cronaca,
Anna Magnani, Il lavoro, La strega bruciata viva. |
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Luchino
Visconti e Anna Magnani sul set di "Bellissima" |
Biografia
di Luchino Visconti
(Milano, 1906 - Roma, 1976)
Di
origini aristocratiche, Luchino Visconti già negli anni '30 inizia
ad interessarsi di cinema; determinante fu l'incontro a Parigi
con Jean Renoir, che lo inizia al cinema facendolo divenire suo
assistente. Nel 1942 dirige il suo primo film "Ossessione"
tratto dal romanzo di James M. Cain "Il postino
suona sempre due volte". Protagonisti del film una splendida
Clara Calamai e Massimo Girotti.
Durante la lotta partigiana contro il nazifascismo, nel ‘43 è
arrestato per sospetta attività partigiana. Liberato fortunosamente,
ritorna al cinema nel '48 "La terra trema", tratto
da i "I Malavoglia" di Verga. Il film interpretato
da attori non professionisti è recitato in dialetto siciliano.
Nel 1951 dirige "Bellissima" , un film dalle molte citazioni:
Zavattini e "Cinema nuovo", Magnani ed Hollywood,
la Cinecittà di Blasetti e dei venditori di sogni. "Bellissima"
è un opera fondamentale del cinema italiano che si andava
modificando.
Nel 1954, Visconti firma "Senso" rilettura
di un Risorgimento privo di ipocrisie. "Senso"
resta un capolavoro del cinema italiano,una perfezione creativa
totale e una magistrale direzione degli attori, quasi fosse stato
girato in uno stato di grazia.
Con "Rocco e i suoi fratelli" girato nel 1960,
Visconti conclude il periodo creativamente più fertile. Il film
narra il disfacimento d’una famiglia di origine contadina nel
contatto con la città.
Dopo "Rocco e i suoi fratelli" Visconti dirige opere
più o meno di maniera come "Il Gattopardo", "Ludwig"nel
1973
Allontanatosi dalla polemica politica, egli torna ad essere un
regista più che un autore.
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